Pertosse

Tosse: “cattiva” o “asinina” o “canina”

MEDICINA TRADIZIONALE

Vari testi elencano diversi modi di affrontare la pertosse

Primo metodo : L. Pommier Dizionario omeopatico d’urgenza editore IPSA

A titolo preventivo, nel corso di un’epidemia, dare al bambino e a chi gli sta vicino:
Bioterapico Pertussinum 7 ch, una dose , una volta
Hedera helix T.M., Castanea vesca T.M. da 4 a 10 gtt. della miscela, da 3 a 5 volte al dì, secondo l’età.
Mangiare aglio (zuppa all’aglio)
Pensare alla pertosse in un neonato che presenta una tosse spastica prevalentemente notturna. Non fare vaccinare un bambino colpito da un’affezione neurologica o che abbia antecedenti epilettici o diabetici, o renali, o artritici (asma, eczema, edema di Quincke) o convalescente.
Trattamento d’urgenza
Bioterapico Pertussinum 7 CH, una dose
Sulfur 5 CH 5 granuli (gr), un’ora dopo (salvo se il bambino è debole d’udito, di gola e ha la tendenza alla suppurazione)
Dr Reckeweg R 9, 10 gtt in po di acqua tre volte al dì
Cuprum 5 CH, 2 gr. una volta al dì
Per tutta la durata del trattamento prendere vit. C (da 100 a 600 mg al giorno – posologia e forma farmaceutica secondo l’età)
Oligoelementi: Manganese-Rame (a digiuno, tutti i giorni o ogni due giorni) alternati a Fosforo.
Evitare l’ospedalizzazione del bambino: Alimentazione sostanziosa e assunta in quantità moderata ogni volta (un pò di miele alla lavanda o al rosmarino). Se il vomito è frequente, rialimentare il bambino subito dopo l’attacco di tosse. Se ha la febbre, tenerlo a letto, altrimenti rimarrà nella stanza (ben areata), finché ha degli attacchi di tosse.
A partire dal 3° giorno, aggiungere al trattamento:
Pulsatilla 5 CH, 2gr. una volta al dì
Pertussinum 5 ch, Sulfur 5 ch, 2 gr. ogni 5 giorni, alternando.
Se il miglioramento tarda, fare preparare da un Laboratorio omeopatico un isopatico (prelievo del muco del bambino) alla 7 CH: 5 gr. ogni 10 giorni, più Sulfur iodatum 5 CH, 2 gr. al risveglio.

Avvertire il medico se si constatano dei sintomi anormali di evoluzione (difficoltà di respirazione tra gli attacchi, modificazione del carattere, della tosse attacco febbrile, ecc:) che annunciano una broncopolmonite. Dare senza indugio: Cuprum metallicum 7 CH, una dose, Carbo vegetabilis 7 CH, una dose.
Il medico giudicherà sull’opportunità di prescrivere antibiotici o gammaglobuline (per Broncopolmonite) o il ricovero.
Continuare, cessata la pertosse, Pulsatilla 54 CH, per 5/6 settimane, nel frattempo: Natrum muriaticum 7 CH, Sulfur iodatum 7 CH, Bioterapico Aviaire 7 CH, una dose , da dare nell’ordine , intervallando di 15 giorni.
Un mese di convalescenza in montagna.
Se disturbi posteriori che hanno per origine la pertosse, iniziare il trattamento con Bioterapico Pertussinum 9 CH una dose.

Secondo metodo consigliato dalla ditta HEEL

Atropinum compositum : è un composto in fiale o supposte, indicato per coliche biliari, coliche intestinali dei bambini, tosse convulsa, pertosse, dismenorrea.
Posologia per bambini 3 fiale al dì, la dose massima per lattanti è di tre mezze fiale al dì.
Supposte:Per bambini dose massima 5 al dì, dose massima per lattanti: mezza supposta tre volte al dì.
Droperteel compresse: è un composto indicato per: bronchite di varia origine, coadiuvante nelle congestioni bronchiali, pertosse.
Posologia: 1 compressa 3 volte al giorno; nei casi acuti inizialmente 1 compressa ogni 15 min.
Drosera-Homaccord gocce : è un composto indicato per: Pertosse, bronchiolite, bronchite asmatica.
Posologia: 10 goccie 3 volte al giorno, nei casi acuti, inizialmente , 10 goccie ogni 15 min.
Questi prodotti non tutti assieme ovviamente, secondo indicazione dell’omeopata.

Terzo metodo: Vogel il piccolo medico ediz. MEB

“non si può bloccare la pertosse e farla sparire con un solo prodotto, ma si possono mitigare gli attacchi, diminuire la durata degli stessi, avendo la cura di eliminare le tossine……”
“A volte questi bambini necessitano di un apporto di calcio biologico; contemporaneamente si aiutano i reni ad eliminare le tossine di ricambio. Gli estratti di piante curative fra cui la drosera, il timo, coccus cati, hedera helix e altre, contenute nel prodotto Thydroca, agiscono proprio contro la pertosse. Anche i prodotti omeopatici Ipecacuanha D 3 e coccus cati D 3 hanno dato buoni risultati. Si smetterà gradatamente con questi medicinali, non appena gli attacchi di tosse saranno spariti. Si continuerà poi con lo sciroppo di turioni di abete Santasapina, per finire la cura.” “Per la pertosse non bisogna dimenticare gli impacchi con decotto di fiori di fieno, in casi gravi con impacchi di cipolle pestate.”

Quarto metodo: Vergini Curarsi con il magnesio editrice RED

“Nella pertosse, l’inizio tempestivo del trattamento è determinante. Se presa ai primissimi sintomi, la soluzione magnesica può arrestare definitivamente la malattia. Se presa in ritardo non la arresta più, ma attenua comunque notevolmente gli attacchi ed aiuta a ottenere una guarigione più rapida senza complicanze.”
(vedere sezione Cure: polio c’è un trattato riguardante il Magnesio)

Quinto metodo: Abele Urinoterapia edizioni Tecniche Nuove

“Nel 1930 un’epidemia diede a Herz la possibilità di trattare con iniezioni di urina autologa più di sessanta bambini affetti da pertosse: Egli osservò che, come nell’asma, anche in questo caso si poteva influire solo sulle componenti spastiche della malattia mentre quelle catarrali si mitigavano da sole dopo la soppressione dello spasmo. Kuppe mi fece una simile osservazione a proposito di un’epidemia verificatasi nel 1960. altri colleghi riportano buoni esiti relativi ai casi di pertosse. Particolarmente interessante in questi trattamenti è l’assenza di complicazioni! A questo proposito Herz scrive: ” I successi da me ottenuti nel trattamento di bambini affetti da pertosse furono più evidenti quando trattai tre lattanti, nei quali era escluso ogni influsso suggestivo. Per principio, evitai di somministrare qualsiasi tipo di espettorante e notai che, con la recessione dello stato spastico, le condizioni catarrali sparirono, gradualmente, anche in modo spontaneo. In generale fu sufficiente la somministrazione di tre iniezioni; iniziai con 0,25 ccm, nei lattanti solo con due lineette di graduazione. Per ottenere una valutazione migliore del decorso della malattia, trattai nel frattempo i singoli bambini con i farmaci comuni, senza iniettarli, e potei notare che i bambini sottoposti a urinoterapia uscivano dal loro stato di sofferenza più velocemente (due o tre volte più in fretta). Particolarmente interessanti sono le seguenti osservazioni. Se nei bambini che dovevo trattare erano già stati risolti gli attacchi spastici, in molti casi potevo eliminare completamente lo stadio convulsivo. Se la prima iniezione veniva somministrata poco prima della crisi, le condizioni più gravi si presentavano più in fretta, in modo persistente e si verificava un peggioramento del quadro clinico, che poi migliorava ancora più rapidamente alla seconda iniezione.
Iniezioni
Inalazioni, se ancora necessarie
Frizioni
Clisteri
Le iniezioni vanno ripetute due volte al giorno e, generalmente, dopo due o cinque trattamenti vengono interrotte dai genitori perchè non sono più necessarie. Inizialmente vengono somministrati 0,5 ml. Nei bambini si deve somministrare una goccia di anestetico locale. Dopo il clistere di pulizia di prammatica, ai più piccoli è meglio praticare un clistere di 20ml di urina e 20ml di acqua.”

Sesto metodo: Bott Medicina antroposofica editore IPSA

“per curare bene una pertosse, è necessario dunque cominciare col rassicurare le persone a contatto con l’ammalato ed esigere anche su certi punti una rigorosa disciplina. Prima di tutto bisogna ridurre considerevolmente l’alimentazione; questo non è sempre facile, perché una madre ha sempre paura che suo figlio muoia di fame, mai che muoia perché ha mangiato troppo! In caso di vomito si darà un leggero spuntino dopo un accesso. Se il vomito è frequente, bisogna pensare a compensare la perdita di cloruri somministrando del sale. Il vomito nel lattante rischia di provocare una rapida disidratazione; bisogna badare a reidratarlo e dargli solo latte molto annacquato o infusi. Bisogna anche essere molto rigidi in ciò che concerne i calmanti per la tosse che sono all’origine di molte complicanze. La cura mirerà a temperare l’azione del corpo astrale grazie al Pertudoron Weleda e al Cuprum aceticum D3 dil. Si otterranno eccellenti risultati a condizione di rispettare la posologia e di resistere alla tentazione di un dosaggio eccessivo. Ad un lattante si somministreranno al massimo tre gocce, a un bambino grande o ad un adulto non più di cinque. Si daranno alternativamente ogni due ore e così ogni medicinale verrà somministrato ogni quattro ore. All’inizio si dovranno somministrare i rimedi anche durante la notte. Per uno o due giorni si assiste generalmente a un leggero peggioramento che non deve a nessun costo comportare un aumento delle dosi e della frequenza delle somministrazioni, ma piuttosto una diminuzione. In seguito lo stato migliora. Gli insuccessi sono dovuti spesso a un sovraccarico dello stomaco. Non si deve temere di veder dimagrire un bambino, perché, appena la malattia sarà passata, il bambino darà prova di eccellente appetito e riacquisterà rapidamente il suo peso (salvo nel caso in cui gli accessi della tosse siano stati attenuati con codeina e i suoi derivati). Questi rimedi si devono somministrare fino alla scomparsa totale degli accessi, ma si potrà distanziare le somministrazioni appena il bambino comincia a stare meglio. Spesso si possono sospendere quasi subito quelle notturne. Se osservate un bambino curato in questa maniera, sarete stupiti non solo della rapidità della convalescenza, ma sopratutto dei progressi che avrà fatto il bambino. Questi progressi si manifesteranno persino nel linguaggio. Viceversa, un bambino al quale la malattia sarà stata inibita, se la trascina dietro per mesi e talvolta per anni. Conseguentemente non si dovrebbe vaccinare un bambino contro la pertosse, perchè significa privarlo di una possibilità di sviluppo che gli è donata dalla malattia.

Tradizione popolare

La pertosse è stata una delle malattie che ha causato numerosi problemi in passato. La fame che non permetteva all’organismo di trovare i nutrienti per difendersi e la scarsa igiene, contribuivano in modo vistoso a rendere temibile questa malattia. Qualora la situazione alimentare e igienica è migliorata, di pari passo, tutte le malattie infettive sono diminuite vistosamente come diffusione e come mortalità.
Non esistevano molte tecniche per curare una pertosse e pure le conoscenze erano scarse.
Il buon senso e le osservazioni popolari avevano portato a delle metodiche per controllare anche questa malattia.
L’allattamento al seno era uno degli elementi fondamentali per difendere la prole dalla pertosse, il problema che insorgeva spesso, era la scarsa e insufficiente alimentazione della madre. Questo fatto portava alla denutrizione anche del piccolo, esponendolo agli attacchi delle malattie.
Altra metodica molto efficace consisteva nello scuotimento. Quando c’è la tosse spasmodica e i bambini non riescono a prendere fiato, la tecnica consiste nel dare uno scossone oppure lanciare in aria il piccolo. Ovviamente, mi sembra inutile sottolineare, che la cosa deve essere fatta usando il buon senso e non aggiungendo problemi al problema. Lo “scossone” causa una reazione al sistema nervoso e questi cambia la situazione in cui si trova il bimbo. Con la conseguenza che riesce a riprendere fiato.

Metodo seguito da alcuni genitori

Riportiamo quando hanno fatto, con successo, alcune famiglie con i bimbi con la pertosse.
Ai primi sintomi hanno somministrato: Pertussinum 200CH monodose. Un quarto dei granuli della monodose al giorno per quattro giorni, sciolti in mezzo bicchiere d’acqua e fatto bere a piccoli sorsi durante la giornata.
Successivamente: Pertussinum 7 CH tre granuli 3 volte al giorno se il bimbo è piccolo sempre sciolti in acqua.
Inoltre in contemporanea col il pertussinum 200CH: Echinacea compositum forte fiale, una fiala al giorno per tre giorni in poca acqua da somministrare in tre volte nella giornata. Dopo i tre giorni si salta un giorno e si da la quarta fiala e poi si sospende.
Se la tosse è persistente si aggiunge: Drosera – Homaccord gocce 10 gocce ogni 15 minuti.
Ma l’atto che da sempre da i maggiori risultati è un giro in alta quota.
Si parte con la prole e si va in montagna, l’importante è che ci sia un buon dislivello da coprire in breve tempo, la funivia è la cosa più semplice, più alti si riesce ad andare meglio è.
Non serve fermarsi molto tempo in alta montagna, 10 minuti sono sufficienti.
Se per alcuni giorni si ripete, i risultati sono ancor più sorprendenti.
Cosa succede, non si sa.
Il risultato è meraviglioso: il bimbo riesce a controllare gli attacchi spasmodici della pertosse .

Questo è quello che siamo riusciti a trovare, se qualcuno conosce qualche altra cosa ce lo segnali che amplieremo le notizie.